Giardini Reali – Torino – Anno Domini 1977
Da bambino mi ricordo che la nostra maestra ci portava al parco a raccogliere le foglie.
Ai Giardini Reali, a Torino, anni ’70.
Foglie che poi venivano messe in un quaderno che diventava la nostra piccola enciclopedia dell’albero.
Quanti nomi nuovi per noi, faggio, ippocastano, betulla…
Forse è li che è nata la mia passione per gli alberi.
Da sempre mi piace osservarli, mi sembrano delle persone.
Persone che amano stare in gruppo o da sole.
Ognuna pettinata in modo diverso.
E grazie alla pettinatura mi immagino anche il carattere e la personalità di ogni albero.
Dai, il cipresso, con la sua forma appuntita, un po’ se la tira. Ha qualcosa di aristocratico.
La palma, è solare, ama la vita notturna e durante il giorno, se potesse starebbe tutto il giorno a bere latte di cocco ghiacciato al beach bar.
E il salice piangente?
È un po’ stizzoso secondo me, e al minimo problema è uno che inizia a piangere. Si, il nome è azzeccato.
Quando poi c’è la nebbia, gli alberi diventano dei giganti solitari che ci guardano. Capisco chi li abbraccia e secondo me a loro piace essere abbracciati. Abbracciati si ma non tagliati e seviziati, cavolo!
Ultimamente ho visto un platano di 700 anni. Cioè dico, 700 anni!!!
Ma quante ne ha viste e quanti abbracci e oltraggi avrà ricevuto?
Ma alla fine, ha vinto lui.
È ancora li ad osservarci, noi che pensiamo di avere solo diritti e mai doveri nei confronti della natura.
Ricordo poi che ogni volta che trovavo una foglia che mi piaceva correvo a vedere sul mio quaderno di quale albero si trattava.
Che tempi quelli… oggi se si vuole imparare a riconoscere un albero basta scaricare un’applicazione sul telefonino e il gioco è fatto!
Io per esempio ho provato Picture This e devo dire che è veramente fatta bene ed è semplicissima da usare.
Basta fare una foto a una foglia o a un albero e il gioco è fatto!
Se vi interessa conoscere un po’ di più il mondo degli alberi ve la consiglio vivamente anche se è un po’ meno poetica del nostro vecchio quaderno con le foglie incollate sopra…
E tu, che albero sei?
Ma Luca Regina chi?
Un comico dissacrante, un abile intrattenitore, uno spumeggiante comunicatore, un virtuoso della magia, un ricercatore dell’assurdo.
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